Per contrastare la Russia, Trump potrebbe riaprire il programma Thor - ilGiornale.it

2021-10-26 07:01:43 By : Ms. Sabrina Jiang

Scudo orbitale, Batterie cinetiche spaziali o un Trattato di non proliferazione. Le alternative di Trump per rispondere alle nuove armi ipersoniche sviluppate da Russia e Cina

Gli Stati Uniti non possiedono alcuna difesa contro le armi ipersoniche da Russia e Cina. E' quanto affermato in audizione alla Commissione Servizi Armati del Senato il John E. Hyten, comandante dello Strategic Command degli Stati Uniti (USSTRATCOM).

“Mentre ancora in gran parte in fase concettuale o di test nel resto del mondo, Russia e Cina sono disponibili a sviluppo aggressivamente le ipersoniche. Abbiamo monitorato i loro test e non abbiamo alcuna difesa che possa negare l'impiego di un'arma del genere contro di noi. La nostra unica difesa è la capacità deterrente. L'unica difesa è la certezza della ritorsione”.

Interessante il passaggio finale di Hyten.

“Le armi nucleari a basso costo che implementeremo nei sottomarini sono la nostra principale difesa, ma abbiamo bisogno di migliori capacità F2T2EA”.

Hyten acronimo per trovare, aggiustare, tracciare, individuare, coinvolgere e valutare/ trovare, fissare, tracciare, individuare, applicare coinvolgere e basare per l'adozione di azioni trovare.

“Il rilevamento degli ICBM avviene attraverso i satelliti in orbita attorno alla Terra. Le armi ipersoniche sono destabilizzanti, possono manovrare per le difese balistiche e colpire un bersaglio dopo essere state rilevate”.

In una precedente relazione scritta consegnata al Senato, il Comando Strategico degli Stati Uniti si espresso in questi termini

“Non possiamo avere successo investendo nella capacità di difesa missilistica. Dobbiamo rafforzare ed integrare tutti i pilastri della difesa, compresa la capacità di distruggere i missili avversari prima del loro lancio. Stiamo esplorando le capacità non cinetiche, cibernetiche, elettromagnetiche e cinetiche per negare, difendere e capacità di sconfiggere le risorse avversarie”.

La contromisura antibalistica per le testate a rientro è ben nota e si basa sul calcolo della traiettoria di discesa attraverso l'atmosfera delle testate multiple indipendenti. Il problema dell'elevata velocità di rientro è stata aggirata preventivamente con l'impiego di missili intercettori progettati per distruggere le testate multiple indipendenti prima della loro fase di rilascio. Nessun sistema missilistico di difesa potrebbe azzerare un attacco di saturazione di una potenza nucleare. L'attuale tecnologia non è semplicemente in grado di arrestare un attacco missilistico. Il programma BMD statunitense è stato progettato per sperare di intercettare una manciata di missili proveniente dall'Iran o dalla Corea del Nord. Non esiste uno scudo di difesa antimissile in grado di azzerare una minaccia stratificata di lanciata da una potenza nucleare. Ed è un dato inconfutabile. A differenza del volo parabolico, un Hypersonic Glider Vehicle rientra nell'atmosfera in planata, manovrando ad altissima velocità ed avvicinndosi all'obiettivo con una traiettoria relativamente piatta. Rispetto alla traiettoria balistica delle testate tradizionali imbarcate sui missili balistici intercontinentali, un veicolo a slittamento ipersonico vola ad un'altitudine di diversi chilometri negli strati densi dell'atmosfera. Mentre manovra lungo la sua traiettoria di volo ed in base alla sua altitudine, l'Hypersonic Glider Vehicle bypassa le capacità di rilevamento ed intercettazione delle difese missilistiche nemiche. Tale profilo di volo lo rende immune a qualsiasi tipo di difesa attualei per i missili balistic.

Fin dal 1990, lo Space Command ribadisce l'importanza dello spazio nelle guerre del futuro. Per combattere nello spazio si intende una militarizzazione di quest'ultimo con asset in orbita geostazionaria. Celebre in tale senso la relazione ai legislatori del generale Joseph Ashy, direttore all'epoca del Comando Spaziale. Le persone non vogliono sentirsi dire – disse Ashy nel 1990 – ma noi andremo a combattere nello spazio. Nel Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967, che rappresenta il quadro giuridico di base del diritto spaziale internazionale, se ne stabilisce la destinazione pacifica. Il Trattato Outer Space vieta le armi di distruzione di massa poste in orbita o nello spazio esterno. Nel contenitore verbale scopi pacifici non si vietano, però, le attività riconosciute dal diritto naturale alla legittima difesa. L'attuale quadro normativo di riferimento, ad esempio, non proibisce il transito dei missili balistici nello spazio. Un satellite spia o equipaggiato con armi cinetiche (convenzionali), resta legale. Semplice teoria poiché le difficoltà nel discriminare la vera natura di un carico utile nello spazio sono notevoli.

Stati Uniti, Russia e Cina sono le uniche nazioni al mondo con sistemi d'arma spaziali (intesi come ASAT). I sistemi asimmetrici ASAT, armi antisatellite, mirano alla paralisi delle capacità SatCom ed Isr (Intelligence, sorveglianza e riconoscimento) fondamentali per le operazioni militari e le infrastrutture civili. I satelliti sono utilizzati per la navigazione di precisione, il targeting, la comunicazione e la raccolta di informazioni. In linea di principio, la perdita della rete GPS degrada il vantaggio dei principali sistemi a guida di precisione. Principio che va raffrontato con le capacità ISR delle diverse costellazioni satellitari, comprese quelle ombra del National Reconnaissance Office, del Pentagono.

In base alla definizione attuale dell'Air Force con il termine Space Superiority ci si riferisce alla libertà di tenuta di quella azione nello spazio sufficiente a sostenere qualsiasi tipo di missione. La Space Superiority può essere localizzata nel tempo e nello spazio oppure ampia e duratura”. Il concetto di dominio concepito nella dottrina dell'Air Force, si applica nel campo aereo, informatico così come nello spazio.

Una rete spaziale geostazionaria garantita (quasi in tempo reale) il monitoraggio delle forze schierate così come il comando ed il controllo dei sistemi offensivi di precisione a lunga distanza. Il sistema Space-Based Space Surveillance (SBSS) degli Stati Uniti ad esempio, ha una media 12.000 osservazioni dello spazio profondo che fornisce alla protezione dei satelliti. L'SBSS possiede la capacità di riallineare rapidamente il suo sensore di bordo, permettendogli di osservare più oggetti in una vasta area dello spazio, una differenza di quanto è possibile fare con i sistemi a terra. La componente counterspace, è quindi la capacità anti-satellite, ritenuta in grado di oscurare una rete orbitale

Il primo obiettivo in un ipotetico conflitto sarebbe quello di oscurare la rete di spionaggio ed intelligence USA. Gli Stati Uniti strutturati di subito diversi tipi di attacchi cinetici, elettronici ed informatici oltre a raid convenzionali contro le strutture di supporto a terra. I cinesi stanno attualmente sviluppando due nuovi missili ASAT in grado di raggiungere i satelliti in orbita inferiore così come possibili sistemi co-orbitali armati. Se eseguiti con successo, tali attacchi potrebbero degradare in modo significativo, ma non definitivo l'intera rete orbitale degli Stati Uniti, se molteplici vettori verranno lanciati contro i satelliti militari e di intelligence. Il Pentagono sarebbe comunque in grado di lancio, con precisione ed efficacia, un attacco di rappresaglia con asset in dotazione di navigazione inerziale di backup. La costellazione satellitare Usa è per essere ridondante a diverse altitudini e per garantire finestre di lancio utili anche dopo aver subito un devastante attacco preventivo. Maggiore è la distanza dei satelliti da raggiungere, minore sarà il tempo necessario per rilevare gli intercettori che potrebbero essere monitorati già nelle fasi di lancio, scatenando una rappresaglia. Nessun acquirente qualunque possibile possibilità di azzerare l'intero arsenale nucleare americano e sfuggire ad un apocalittico attacco di rappresaglia. Tuttavia è innegabile che la distruzione dei satelliti da ricognizione ridurrebbe il monitoraggio strategico statunitense degradando altresì le capacità operative e tattiche.

La possibilità di collocare una costellazione armata in grado di fornire una difesa contro i missili balistici intercontinentali nella fase di spinta è stata stata avanzata dal Congresso al Pentagono, inserendo la voce nel National Defense Authorization Act per l'anno fiscale 2018 (il Brilliant Pebbles era già stato proposto durante l'amministrazione di George HW Bush).

Nell'ambito della Strategic Defense Initiative, Brilliant Pebbles prevedeva una griglia di difesa formata da migliaia di piccoli intercettori collocati in orbite sovrapposte. Gli intercettori colpirono le testate dei missili balistici intercontinentali dell'Unione Sovietica prima del rilascio del carico utile (MIRV).

Da un punto di vista politico, le conseguenze di un sistema di intercettazione missilistica spaziale sarebbero preoccupanti. Un tale asset sarebbe visto come una chiara militarizzazione dello spazio. La difesa contro un attacco missilistico durante la fase di spinta è generalmente quella preferita, ma intercettori spaziali e patte a terra devono affrontare le medesima sfida: essere abbastanza vicini all'ICBM nemico. Nella Boost Phase Intercept, l'intercettazione del missile avviene nella fase di crescita ed accelerazione, nei secondi in cui l'ICBM è facilmente rilevabile dai sensori infrarossi e non ha ancora le contromisure destinate alle testate in rientro. Il problema con la fase di crescita è che le difese devono reagire molto rapidamente. Ciò significa che il sistema d'arma dovrà essere il più vicino possibile al territorio nemico. Tuttavia, la maggior parte dei missili balistici moderni si basano su lanciatori mobili, rendendo difficile la loro identificazione.

La fisica della meccanica orbitale registrare che solo gli intercettori nella bassa orbita terrestre possono raggiungere un missile nella sua fase di spinta nel tempo di risposta richiesto. Parliamo di 120 secondi per la propulsione solida e 170 per quella liquida. I satelliti in LEO sono in costante movimento sulla superficie della Terra. Ciò significa che potrebbero essere necessarie doverse costellazioni per massimizzare la copertura in grado di garantire più finestre utili in ogni momento. I satelliti in orbita geostazionaria restino fissi su un'area ad altitudine di oltre 22.000 miglia: è una distanza eccessiva per un intercettore destinato a raggiungere il bersaglio in fase di sviluppo. Per difendersi da piùsili lanciati nello stesso momento mis essere collocati diversi intercettori per fornire una copertura efficace e ridondante. Avere almeno un intercettore sempre disponibile per colpire un missile significa una costellazione di centinaia di intercettori spaziali. Ci sono diversi fattori che determinano l'efficacia di un intercettore spaziale come la sua massima accelerazione fuori dall'orbita, la sua velocità e il tempo di risposta. Un'altra criticità intrinseca in un sistema di intercettazione spaziale è garantire l'efficacia della costellazione.

Oltre alla costellazione di prima linea, gli Stati Uniti dovrebbero garantire diverse linee di fuoco da colmare nell'immediato le lacune che si presenterebbero nella copertura dopo la prima ondata. In ogni caso, gli intercettori spaziali non potrebbero fare nulla contro un attacco di saturazione. Per garantire una copertura completa della Terra, l'American Physical Society stima una flotta di 1646 piattaforme spaziali armate. Il costo dello scudo missilistico è stimato in 67/109 miliardi di dollari

Perché ripensare alle batterie cinetiche orbitali? Teoricamente potrebbe essere una risposta legale e convenzionale all'architettura ipersonica nucleare sviluppata da Russia e Cina. Gli Stati Uniti stanno sviluppando armi ipersoniche con testata convenzionale. Russia e Cina armano i veicoli ipersonici con testate strategiche. E' una fondamentale per una postura di proiezione totalmente diversa.

Con il termine Kinetic Bombardment o KBOM, si intende un sistema d'arma orbitale ad angolo di rientro ripido in grado di espellere carichi utili che produrrebbero una forza approssimativamente concentrata di una testata nucleare, ma senza produrre gli effetti del fallout. Se la nazione X riuscisse a collocare in orbita una coppia di, il primo come piattaforma di targeting e comunicazione ed il secondo armato con le barre satelliti di tungsteno, potrebbe raggiungere il paese Y con una potenza devastante localizzata. Le aste entrerebbero nell'atmosfera, protette da un rivestimento termico, alla velocità di una meteora pur mantenendo una massa relativa grande. Ogni oggetto nello spazio è governato dalle leggi dell'astrodinamica. La velocità e la direzione di un satellite, ad esempio, non può essere modificata facilmente così come avviene per un aereo, poiché sarebbe necessario un enorme dispendio di energia per realizzare dei cambiamenti in altitudine apparentemente banali o per correggere l'inclinazione orbitale. La stragrande maggioranza dei satelliti, infatti, trasportabile solo per manovre minori per lente accelerazioni. Le orbite, una volta prescelte a seconda la missione e le caratteristiche del satellite, vengono modificate raramente. Ad orbite si riduce il ritardo di propagazione, a discapito della presenza fissa nel rispetto del cielo ad un osservatore al suolo. A distanze corrisponde minorirà un maggior numero di satelliti in consegna. In orbita LEO, ad esempio, sarebbe necessaria una costellazione anche di 200 satelliti per coprire l'intera superficie del globo terrestre. I satelliti collocati nella Low Earth Orbit o LEO, operano ad un'altitudine compresa tra i 150 e 2000 km. Nella MEO o Medium Earth Orbit, i satelliti operano tra i 2000 ed i 35 mila km con costellazioni tipo di 12/15 unità. Nella Geostationary Earth Orbit o GEO, i satelliti artificiali garantire la copertura emisferica mantenere sempre la stessa posizione relativa, 35 790 km, rispetto alla superficie planetaria e sono trovato da un periodo orbitale pari al giorno siderale terrestre. La HEO o Highly Elliptical Orbit, infine, raggiungimento di maggior distanza durante l'orbita ellittica che in apogeo supera i 35 mila km di.

I Progetti Thor e Lancia di Dio poi divenuti hypervelocity rod bundles, sono stati più volte teorizzati: negli anni '50 si era ipotizzato di equipaggiare con il tungsteno le testate dei missili ICBM. Il concetto del bombardamento cinetico o Bombardamento cinetico – KBOM non è solo fantascienza. Fin dal 1990, lo Space Command ribadisce l'importanza dello spazio nelle guerre del futuro. Basti pensare che nel Transformation Flight Plan dell'Air Force, pubblicato nel novembre del 2003, si ipotizza le future armi cinetiche spaziali analizzando la capacità delle “aste iperveloci”. Il bombardamento cinetico è un concetto abbastanza semplice: l'idea alla base è quello di scagliare dallo spazio qualcosa di massiccio. La forza distruttiva deriva dall'energia cinetica sprigionata dall'impatto del proiettile sulla superficie planetaria ad una velocità stimata di Mach 10. Il tempo trascorso tra il processo di de-orbiting e l'impatto sarebbe breve mentre diverse costellazioni KBOM in differenti orbite consentirebbero di ogni parte del mondo, fornendo numerose finestre utili. Sarebbe opportuno che i negoziati per la memoria imitazione delle Armi Strategiche, vietano il rischio di armi di distruzione di massa nello spazio, ma non la distribuzione di sistemi orbitali convenzionali. Nel Trattato sullo Spazio Extra-Atmosferico del 1967, che rappresenta il quadro giuridico di base del diritto spaziale internazionale, se ne stabilisce la destinazione pacifica. Il Trattato Outer Space, ad esempio, che le armi di distruzione di massa potrebbe essere messe in orbita o nello spazio esterno, ma non tutte quelle attività dal diritto naturale alla difesa legittima. E' soltanto una questione prettamente letterale, poiché sarebbe impossibile procedere all'ispezione dei satelliti una volta messi in orbita. Sub-munizioni con carichi utili, ad esempio, potrebbero essere messi in orbita e potrebbero letali se intercettati dalla rete di difese aeree anche all'interno dell'atmosfera.

Idealmente, una batteria cinetica in LEO sarebbe armata con penetratori in tungsteno. Un'asta di tungsteno di 6,1 x 0,3m (dati USAF del 2003) rilasciata dalla bassa orbita terrestre (impatto stimato dai 10 ai 45 minuti), colpirebbe la superficie con una velocità di Mach 10, sviluppando un'energia cinetica pari a circa 11.5 tonnellate di TNT (o 7,2 tonnellate di dinamite). Più alta sarà l'orbita di rilascio, maggiore il tempo di impatto. Come metodo di espulsione ci riferiamo al semplice rilascio. I propellenti potrebbero aumentare la velocità di discesa, ma ad un costo maggiore per una struttura di lancio che dovrebbe essere molto più grande e che richiederebbe soluzioni tecnologiche avanzate (senza considerare la logistica come il trasferimento del carburante). Sarà l'inserimento a fornire una traiettoria iniziale, anche se una certa capacità di manovra potrebbe essere compiuta da una piattaforma di riferimento inerziale: in questo modo si ovvierebbe al blackout radio dovuto alla ionizzazione. Non è escluso un controllo GPS del proiettile durante le finestre utili. Da rilevare che la guaina di plasma che si creerebbe durante il rientro atmosferico, dovrebbe fondere qualsiasi altro componente collocato sull'arma. L'energia cinetica si indirizzerebbe quasi interamente nella direzione dell'impatto, ad esplosioni dei danni causali ed esplosioni secondarie conseguenti all'urto. Il penetratore che raggiungerebbe il bersaglio a velocità ipersonica non fonderà, ma produrrà una quantità sufficiente di particelle che, oltre all'evidente penetrazione, agirebbero da carica esplosiva. Un satellite KBOM non solo sarebbe legale, ma garantirebbe la stessa resa esplosiva pari a quella di una bomba nucleare tattica. Le armi cinetiche conferirebbero quella che gli americani chiamano Global Strike Capability. Un tale asset sarebbe impossibile da contrastare a causa della sua firma: parliamo di una velocità finale elevatissima unita ad una sezione simile radar inferiore a quella dei missili balistici. Il rilascio da una posizione non fissa poi, rappresenta un ulteriore problema asimmetrico per gli asset difensivi. I costi elevati e la difficoltà di mantenere delle batterie cinetiche in orbita sono evidenti. Oltre ai problemi di natura economica per il trasferimento delle barre di tungsteno nello spazio e la manutenzione del sistema di rilascio, un satellite cinetico, a causa della sua orbita, non sarebbe sempre alla portata dell'obiettivo. I principali problemi dei penetratori al tungsteno in orbita, sono abbastanza dovuti: il sistema di raffreddamento ed il comportamento aerodinamico. Nel primo caso, si potrebbe fare ricorso ad un rivestimento termico ablativo in carbonio. Il comportamento delle variazioni di calore e del carico strutturale alla velocità di rientro, sarà determinato da un angolo di incidenza nullo. Le aste quindi rimanere simmetriche. Secondo i dati teorizzati dall'USAF, sarebbe necessaria una costellazione di otto satelliti su orbita bassa per raggiungere qualsiasi obiettivo terrestre nella metà del tempo necessario ad un ICBM. Tale configurazione teorizzata è ritenuta non ideale, preferendo delle altitudini ottimali in differenti orbite per ridurre i tempi di risposta ed aumentare la probabilità di sopravvivenza ad un attacco anti-satellite. A seconda dell'altitudine di rilascio, la fase di deo-orbiting avverrebbe in un quinto di quella di un ICBM. Altitudini più elevate aumenterebbero l'area da monitorare con la necessità di ulteriori sensori a terra, a discapito del tempo di de-orbiting necessario per raggiungere un bersaglio. La difficoltà nel rilevare un attacco cinetico, dipendendo sostanzialmente dal volume di spazio osservato, dalla durata dell'evento osservabile e dalla rilevabilità della firma. L'asset KBOM dovrebbe quindi essere strutturato per minimizzare il numero di piattaforme disponibili, massimizzando lo sforzo per ottenere un adeguato livello di reattività e portata.

Il veicolo di rientro ipersonico è soltanto l'ultima tecnologia sviluppata nel ciclo ICBM. Il regime ipersonico potrebbe riscrivere le relazioni tra Stati alimentando relazioni antagonistiche in quanto nuovo game changer della deterrenza. Ciò renderebbe più probabile una crisi ed un conflitto termonucleare. Proprio l'architettura ipersonica strategica andrebbe stroncata sul nascere. Il rischio di una guerra nucleare accidentale è già abbastanza elevato senza l'introduzione di sistemi HGV strategici.

Stati Uniti e Russia possiedono un arsenale strategico in grado di cancellare la vita sul pianeta diverse volte. Non si tratta di percezione ma di certezza strategica. Ad oggi 31 paesi possiedono missili balistici una nuova corsa al riamo ipersonico potrebbe essere imminente. Francia, India, Australia e Giappone hanno in itinere diversi progetti ipersonici. Le armi ipersoniche offrono chiari vantaggi nella penetrazione delle difese missilistiche nemiche, ma è una tecnologia troppo pericolosa che andrebbe limitata con appositi trattati di non proliferazione. Stati Uniti, Russia e Cina dovrebbero accordarsi per non esportare sistemi missilistici ipersonici completi ed i loro componenti principali. Le tre super potenze internazionali dovrebbero inoltre sottoscrivere delle relegare la tecnologia all'esclusivo campo convenzionale. E' imperativo disciplinare a livello internazionale il regime ipersconico ridimensionando sensibilmente la ricerca sugli HGV strategici. fortunatamente la tecnologia HGV è molto complessa ed estremamente costosa. La moderazione strategica potrebbe avvantaggiare tutti i giocatori a lungo termine.