Caccia al cobalto e all'argento, ma gli ambientalisti dicono no - CronacaQui

2021-10-26 06:12:54 By : Ms. Winnie Lin

Sta facendo discutere, in Val di Lanzo, in particolare modo nella zona di Usseglio, la richiesta da parte di una multinazionale australiana di compiere una serie di carotaggi esplorativi, 32 per la precisione, di diversa profondità – da un minimo di 150 metri ad un massimo di 200 metri – da realizzare a “Punta Corna” per provare a cercare minerali. In particolare cobalto, argento, nichel.

La società è pronta a cercare di investire 700mila euro pur di questi minerali, utilizzati soprattutto in ambito tecnologico. E nell'era della tecnologia, si sa, diventano preziosi quasi come l'oro.

Una situazione che non piace agli ambientalisti, in particolare all'associazione Pro Natura Torino, che ha annunciato già battaglia, con una ricca sfilza di controdeduzioni inviata al ministero dell'Ambiente per negare i carotaggi che saranno in quella chiamata è Valle Servin.

Pro Natura parla, in primis dei detriti figli dei carotaggi, che finirebbero nelle acque e nei laghi di zona. E c'è pure il rischio che alcune specie animali, come il gipeto, possano nuovamente abbandonare la zona delle Alpi Graie, dopo che erano tornate. Alla pari degli stambecchi, dei camosci e dei lupi. A rischio, quindi, l'ecosistema, l'habitat.

Piermario Grosso, sindaco di Usseglio, è tra coloro che al momento pondera ogni decisione. Diviso tra il preservare la montagna, una bellezza da visitare e vivere, e la possibilità di dare lavoro agli abitanti della Valle di Viù: «Dobbiamo prima capire di cosa si stia parlando. Si devono avere benefici ma anche gli aspetti ben chiari di questa possibilità. Solo allora capiremo il da farsi. Questa Valle ha anche bisogno di vivere e lavorare. Questa stessa azienda, in una valle di Bergamo, ha riattivato una miniera e ha dato lavoro al territorio. I tecnici parlano di carotaggi dentro la montagna, in galleria. L'ambiente non sarebbe stravolto. Attendiamo l'esito delle autorizzazioni. Adesso è tutto molto prematuro».

Le miniere di cobalto di Punta Corna si trovano sulla sinistra orografica della valle di Viù, tra il Servin e il Veil. Come si può leggere su alcuni scritti, vennero scoperte nel 1753.

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