Cagliari, apprensione per la scomparsa di Omar Mura | Cagliari - Vistanet

2022-06-17 22:32:11 By : Ms. Longbiao Lin

Apprensione a Cagliari e in Ogliastra – dove è molto conosciuto – per la scomparsa di Omar Mura. Quarantasette anni, giostraio cagliaritano, l’uomo è sparito da ieri pomeriggio.

La famiglia ha lanciato l’allarme e presentato una denuncia di scomparsa ai carabinieri. Sui social ha lanciato l’allarme anche il fratello dello scomparso, Gianluigi: “Per piacere chiunque veda mio fratello Omar mi chiami al 3452127033, si è allontanato da Cagliari esattamente dai parcheggi del Gieffe di viale Poetto. Indossava una maglietta celeste e un pantaloncino corto in jeans. Portava con se una borsa piccola nera”.

Nel territorio di Baunei, a partire dai primi anni del ‘900 era attiva una cava litografica.

Venne aperta dal Distretto minerario di Iglesias e veniva estratta una varietà di calcare, denominata appunto litografica, che all’epoca era ritenuta la più importante dell’Isola.

Il sito è situato in una zona suggestiva, a circa 250 metri slm, da dove è possibile ammirare un panorama mozzafiato della costa ogliastrina, che spazia dalla guglia di Pedralonga al porto di Arbatax.

Da quanto si apprende, il calcare estratto da “Su Stabilimentu” – come veniva chiamata la cava – fu utilizzato come pietra litografica decorativa di rivestimento e per la costruzione di lastricati in importanti città, tra cui Londra.

La tipologia di materiale del sito, costituito in grossi banchi di facile distacco suddivisibili in ampie lastre sottili e piane, dopo essere stato prelevato veniva trasportato per mezzo di una funicolare nello specchio d’acqua antistante Pedralonga per essere caricato sulle navi che raggiungevano la Penisola e  inviate in uno stabilimento di Lambrate a Milano, per essere rifinite e assottigliate maggiormente.

Il calcare di “Su Stabilimentu” era tra più ricercati inoltre per la litografia, per lungo tempo un sistema di stampa fra i più pratici ed efficienti, in quanto le caratteristiche del materiale lo rendevano particolarmente tenero per l’incisione e la sua grana finissima e la porosità lo rendevano ottimo per l’assorbimento della parte grassa degli inchiostri da stampa.

Alla fine del 1912 furono installate una moderna piallatrice a carburo di silicio e una sega circolare diamantata.

Il massimo periodo di produzione della cava venne raggiunto tra il 1909 e il 1912 quando vennero estratte in totale 200 tonnellate.

Nel 1913 la società “Ichnusa” che gestiva la cava, iniziò un rapido periodo di declino che portò l’anno successivo al ritiro della concessione e alla chiusura dell’attività estrattiva.

Oggi quello che resta sono i resti delle strutture degli edifici della cava e i resti arrugginiti di vecchi macchinari.

Nel 2014 l’Amministrazione comunale di Baunei ha realizzato importanti interventi di recupero ambientali della cava. Il luogo oggi è meta dei climbers e appassionati di archeologia industriale.

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