I 10 errori più comuni nella raccolta differenziata - Tiscali Ambiente

2021-12-06 03:46:58 By : Ms. wendy wang

Con Junker, riciclare è davvero un gioco da ragazzi

Fare la raccolta differenziata è uno dei piccoli gesti quotidiani per aiutare a proteggere l'ambiente, ma siamo sicuri di farlo correttamente? Ci sono prodotti che possono metterci in crisi ancora oggi perché il loro aspetto, il materiale di cui sono fatti, anche il loro nome è simile a quello di altri. L'errore è sempre dietro l'angolo e c'è il rischio di fare confusione, vanificando tutti gli sforzi di una buona raccolta differenziata. Dalle bioplastiche che non sempre diventano organiche, al cristallo che sembra vetro ma non lo è, fino ai poliaccoppiati, un mix di plastica, carta e alluminio, che come tali sono difficili da separare. Tutti questi materiali per alcuni rappresentano ancora un'incognita e nell'incertezza ci affidiamo al caso, rendendo il riciclaggio un'operazione davvero difficile e il più delle volte sbagliata. Ed è qui che entra in gioco Junker, l'app intelligente che riconosce i prodotti e ci aiuta a smaltirli correttamente. Junker classifica l'imballaggio, lo scompone nelle sue diverse parti e informa l'utente su come devono essere differenziati, a seconda del comune in cui vive. E tutto questo semplicemente leggendo il codice a barre del prodotto catturato dalla fotocamera del proprio smartphone, evitando lunghe e contorte ricerche sui siti istituzionali dei Comuni. Un punto di forza, infatti, è la collaborazione diretta con quest'ultima: le amministrazioni possono sottoscrivere e delegare comunicazioni alla start-up. Per l'utente, invece, c'è la comodità di ricevere tutte le notizie con una semplice notifica sullo smartphone e la possibilità di partecipare alla raccolta dei dati dal basso. Insomma, un prezioso aiuto, in quanto uno degli elementi che più scoraggia la raccolta differenziata e fa cadere in errore, è proprio la differenza di regole, colori dei cassonetti e regolamenti, da un comune all'altro. Anche a pochi chilometri di distanza. 

Il download dell'app è completamente gratuito e il funzionamento è molto semplice: l'utente, una volta scaricata l'app, viene geolocalizzato e può procedere, a quel punto, ad inquadrare il codice a barre dei prodotti tramite una fotocamera. Leggendo il codice a barre, l'app ti indicherà come smaltire correttamente i rifiuti, a seconda del Comune di riferimento. L'app aiuta anche a riconoscere i simboli dei materiali: c'è una sezione in cui vengono spiegati uno per uno, con relativo e corretto ordinamento. 

Ma vediamo quali sono i 10 errori più comuni che commettiamo quando facciamo la raccolta differenziata, secondo Junker:

È sempre bene chiedere lo scontrino, ma poi bisogna fare attenzione a dove lo buttiamo, e di certo il contenitore di carta non è assolutamente quello giusto a cui regalarlo. Infatti i fogli su cui vengono stampate le ricevute sono realizzati in carta termica, che ha al suo interno componenti che reagiscono al calore, quindi sono considerati non riciclabili. 

Plastica: imballaggio o non imballaggio?

Questo è forse uno dei temi più dibattuti e problematici della raccolta differenziata, che trae in inganno molti. Nella raccolta della plastica deve essere conferito tutto ciò che è considerato imballaggio, cioè "un prodotto, composto da materiali di qualsiasi natura, utilizzato per contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, per proteggerle, per consentirne la movimentazione e la loro consegna. dal produttore al consumatore o utilizzatore, per assicurarne la presentazione, nonché gli articoli monouso utilizzati allo stesso scopo” (CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi). Tutto il resto, seppur in plastica, va dato indifferenziato, purtroppo. Un esempio concreto è quello di uno spazzolino da denti e di un tubetto di dentifricio: il primo va nell'indifferenziato, mentre il secondo va nella plastica, essendo considerato un packaging, appunto.

Bicchieri e altri oggetti in cristallo e piatti in pirex sono tra i cosiddetti falsi amici del vetro. Pur essendo simili al vetro, non possono essere conferiti nella raccolta omonima in quanto hanno caratteristiche non compatibili con il suo riciclo, pertanto dovrebbero essere conferiti nell'indifferenziato.

Attenzione a non fare un fascio di tutta l'erba: anche se sono tutte di plastica, non è detto che vadano tutte nella plastica. La differenza sta, ancora una volta, nella distinzione tra confezione e oggetto. Bicchieri e piatti sono considerati imballaggi e, purché privi di residui, entrano nella plastica. Le posate, invece, non sono considerate imballaggio e quindi vanno indifferenziate.

Tazze, piatti e cocci rotti

Quando purtroppo una tazza o un piatto si rompe, cosa facciamo? Dopo aver raccolto i pezzi, si potrebbe essere tentati di gettarli nel bicchiere: niente di più sbagliato! Tazze e piatti sono in ceramica e vanno portati al più vicino centro di raccolta differenziata, come si fa con il pirex e il cristallo. In alternativa, se si tratta di piccole quantità, possono essere gettate nel bidone indifferenziato. Pochi frammenti di ceramica rendono irrecuperabile un'intera campana di vetro!

Carta da forno e da forno

Il tipico sacchetto del pane, quello che avvolge anche focacce e pizze o altri dolci e prodotti da forno, è di carta da forno, lo stesso della confezione di alcuni formaggi. In tutti questi casi vanno assolutamente buttati nell'indifferenziato e non nella carta, come spesso accade. Esistono anche altri tipi di sacchetti simili, fatti di carta e plastica insieme: in questi casi bisogna aver cura di separare bene i due materiali e riporli negli appositi cestini. Idem per la carta da forno: il nome trae in inganno, ma anch'essa va buttata in compagnia della carta oleata, visto che entrambe non sono riciclabili. Ma c'è quello compostabile che può invece essere smaltito sul bagnato.

Tutti i tovaglioli e i fazzoletti usati e sporchi, siano essi cibo o semplicemente acqua, non vanno buttati nella carta o nell'indifferenziato, ma nell'umido, trattandosi di fibre vegetali. Attenzione, però, perché fanno eccezione quelle decorate con stampe colorate o simili al tessuto: in questo caso vanno riposte nell'indifferenziato.

La plastica usa e getta è diventata in pochi anni il nemico numero uno dell'ambiente. Per questo motivo sono sempre più diffusi gli oggetti usa e getta in bioplastica, ovvero plastica ottenuta da materiali di origine vegetale. Bio non significa necessariamente raccolta biologica: il prodotto non deve essere solo biodegradabile, ma anche compostabile e riportare simboli o diciture che attestino la relativa certificazione di compostabilità. Inoltre, non tutti gli impianti di compostaggio sono in grado di trattare le bioplastiche. Pertanto è importante informarsi sulle indicazioni del proprio Comune relative alle bioplastiche cercando il prodotto in Junker si riceverà maggiori informazioni in merito.

Le bottiglie e i tappi

Le bottiglie di plastica devono essere gettate nel cestino corrispondente, ma con particolare attenzione. Il tappo va lasciato attaccato perché i lettori ottici determinano cosa è PET (la bottiglia) e cosa è PP (il tappo). Se il tappo viene gettato separatamente, essendo molto piccolo, rischia di finire nelle maglie del macchinario e di perdersi. Le bottiglie poi non vanno schiacciate dall'alto verso il basso, ma vanno appiattite nel senso della lunghezza, come una sogliola.

Non tutte le lampadine sono uguali e non vanno assolutamente gettate nel bicchiere! Quelle alogene e ad incandescenza (quelle con il filamento di tungsteno all'interno) vanno date nell'indifferenziato. Tutte le altre lampadine (fluorescenti, LED, neon, ecc.) sono considerate RAEE, rifiuti elettrici ed elettronici, e per questo devono essere conferite al centro di raccolta differenziata o agli appositi punti di raccolta dei RAEE. In alternativa, puoi consegnarli al tuo rivenditore locale quando acquisti una nuova lampadina.

L'elenco potrebbe essere molto più lungo. Infatti, tra i prodotti più scansionati da Junker ci sono oggetti come il sacchetto dei biscotti, le capsule di caffè, il barattolo di patatine e così via. Per fugare ogni dubbio, ovviamente, sarà sufficiente verificare sempre tramite l'app: oltre alla scansione del codice a barre, è infatti possibile ricercare i prodotti per categorie o tramite i simboli presenti sulla confezione, nonché sfruttare di riconoscimento fotografico. Con quasi 1,7 milioni di prodotti registrati nel database, Junker può davvero risolvere molti dubbi legati ai rifiuti.

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