Lovegang 126, Signor prefetto, testo, video, significato - Soundsblog

2022-06-24 18:03:11 By : Ms. Jacqueline Yang

Signor prefetto: testo, video ufficiale, audio, significato e tutto quello che c’è da sapere sul primo singolo di Lovegang 126

La 126 si prepara a lasciare un segno nella scena musicale romana e nazionale. Il 2022 è infatti l’anno del primo singolo dei membri del noto collettivo romano al completo. Signor Prefetto, prodotto da Drone126 e Nino Brown, mette insieme le penne (e le voci) di Asp126, Franco 126, Ketama 126, Pretty Solero e Ugo Borghetti. Un singolo storico, perché è il primo pubblicato dalla Lovegang 126 nel suo insieme, a testimonianza e come manifesto di musica indipendente, autoprodotta e strafottente.

Lo dimostra il sound estremamente old school di Signor Prefetto, in cui i campionamenti jazz e mellow rendono semplice ai membri del collettivo il ritorno alle origini, al suono con cui hanno iniziato a muovere i primi passi musicali. Signor Prefetto è dunque una foto di gruppo: l’immagine in musica di una comitiva di amici cresciuti con la musica per diventare una famiglia. Il pezzo, cantato da cinque voci diverse, segue un flow liscio e coerente, nel quale le strofe di tutti concorrono a disegnare un rione che diventa mondo. Una generazione tra cuore, sangue e sentimento. Un singolo corale che fa sentire quanto sia l’amicizia il collante della Lovegang.

A seguire trovate il testo, e cliccando sulla foto in basso, il video della canzone.

Signor prefetto, sono Pretty Solero taglio perfetto (Ah) Tuta in tinta con il berretto e in tasca il coltello (Ah) Puoi trovarmi in piazza rione, sono il più bello Tu sei solamente un coglione (Ah) Giravamo in centomila, ce l’avevo sana Ti vendevo l’aspirina per una cinquanta, ah (Ah) Pretty Baby sulla panca (Ah) Più soldi in tasca che in banca (Ah) Sono un campione in tutte queste stronzate di strada Tu non sei nada in tutte queste stronzate di strada (Nah) Considerando che qua in giro non t’ho visto mai (Mai) Ti becco in giro e ti levo le Nike Guai a chi tocca mio fratello Sampietrino sopra il setto Cuore, sangue, sentimento Mai più voglio piangere un fratello Che per strada ci si è perso Siamo fiori nel cemento

Io e mio fratello ancora in piazza come bestie (Rrah) Piccioni cagano se arrivano le merde Vestivamo da Via Sannio o da OVS (Bleah) Adesso bling bling e VVS (Bling, bling, bling) Mamma, mi dispiace (Ah), sono diventato un figlio di puxxana (Ah) Ma tu non lo sei mai stata (No, no) Colpa di questa società malata o come caxxo vuoi chiamarla (Ah) La grana, la plata (Soldi) È la legge della giungla (Ah, uh) Sei preda o predatore, quindi, baby, fatti furba (Furba, baby) Intanto non pensarci e succhia Che la vita è breve e la giornata è ancora lunga (Lunga, Kety)

Stasera c’ho ‘na chiacchiera che guarda nn’se sa Attaccherò bottone co’ tutto quanto il bar Sorseggio il mio mistrà con mezza canna tra i denti Terrò una masterclass su come stare più lerci Sto coi miei sulla traccia (Traccia) E ti ridiamo in faccia (Faccia) Ma come te sei conciato, povera mamma (Povera mamma) Il king del sopra le righe è tornato e non te le manda a dire Scaldo il piatto per contratto, vado in bagno, era mannite Intanto una cartina brucia (Brucia) La prima è per le guardie, la si mangia e la si sputa (Sputa) Uh (Uh) Non ho bisogno di una scusa (Scusa) Ho detto che arrivavo, invece poi t’ho dato buca (Buca)

Oggi ho fatto dieci K, mi ubriaco in piazza Pensa che l’ho pure fatti tutti co’ ‘sta faccia (Co’ ‘sta faccia) Siamo di un’altra pasta, rido con gli occhi a mezz’asta E brindo a chi diceva che avrei fatto una finaccia (Fancxxo) T’ho rovesciato addosso il drink, sono mortificato (Ops) È che non ho tulliato (Beh), sto un po’ modificato Barcollo col passo ubriaco sotto al porticato Io volevo fare il bravo e m’hanno invorticato, secco (Secco) Sai qual è l’accento? (Accento) Stiamo in strada come ai tempi E c’è caciara come al derby per le vie del centro (Centro) Dall’alto San Calisto veglia sopra ‘sti pischelli (Seh) 1-2-6 è una promessa stretta tra fratelli (Seh) Le strade, i vicoli e i rioni sanno i nostri nomi Sulle serrande e sui portoni il giallo dei lampioni Ah, mi sveglio a quattro a bastoni Se piscio a terra, qua fuori ce cresce Campo de’ Fiori, ehi

2022 anni Novanta, Trastevere co’ la banda (Belli mì) Birra de prima mattina in piazza ar sole che se scalla (Bella fresca) Passa la guardia, persa l’ennesima canna tra i sampietrini (Commissà) Come i buffi dai bangla, 140 Via Appia Vento che fischia, giù a Magliana in bisca (Bello, Alè) Pesce crudo, orata co’ la lisca Feste in sette dentro na casa Reccamo come a vent’anni (Seh) Calzino sull’antifumo dell’hotel (Sempre senza ‘na lira) Calzino se recco in sacrestia Non so più qual è la via, ma riconosco bene il bar Una giornata come tante che non si sa come va Blister nella sambuca, Borghetti e perlata L’ultima comitiva solata, pe’ sembrà de strada La faccia se l’è tatuata, ma la filigrana non è rientrata Giro ancora ar feudo da prima che entrassi alla neuro Da prima che m’entrasse n’euro Tanto non me li tengo, ma puoi sta sicuro che li spenno.

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