L'ultimo uomo in fuga dall'"inferno in terra" di Ercolano, la "sensazionale scoperta" sull'eruzione del Vesuvio - Il Riformista

2021-10-26 07:13:09 By : Ms. Bernice Lau

Il meglio delle notizie de Il Riformista direttamente nella tua casella di posta elettronica

Utilizza il tuo social network

Non sei registrato? Crea un account

Era un uomo, il corpo parzialmente mutilato, ucciso dalla valanga di fuoco e gas eruttata dal Vesuvio. È l'ultimo fuggiasco dell'eruzione del 79 dopo Cristo che distrusse Ercolano e Pompei. È stato ritrovato negli scavi di Ercolano, i resti incastrati ancora in una roccia lavica. Una scoperta che potrà portare a nuovi dettagli e rilevazioni sugli ultimi momenti di vita e terrore della cittadina. La scoperta arriva a 25 anni dagli ultimi scavi nel Parco Archeologico nel Comune nel napoletano. Per il ministro della Cultura Dario Franceschini è una “scoperta sensazionale”. Una documentarla in esclusiva l'Ansa.

Il ritrovamento sull'antica spiaggia nella cittadina, lo stesso luogo dove nell'ultima campagna di scavi condotta tra gli anni '80 e '90 del Novecento, riportarono alla luce i resti di più di 300 fuggiaschi che avevano cercato riparato nell'attesa di essere portati in salvo dalla flotta di Plinio Il Vecchio. Gli scavi sono durati diverse settimane. E sono legati all'allestimento di un percorso che consentirà ai visitatori di raggiungere la monumentale Villa dei Papiri ripercorrendo quella che nella città antica era la passeggiata sul lungomare e che ancora oggi rimane l'unico fronte a mare completamente conservato di una città romana.

Quell'uomo doveva avere tra i 40 ei 45 anni. I suoi resti sono stati trovati alla base dell'altissimo uro di pietra lavica che chiude l'antico fronte a mare. La testa riversa all'indietro, in direzione del mare, circondato da pesanti legni carbonizzati, forse la trave di un tetto gli sfondò la testa. Le ossa di un rosso acceso. “È l'impronta lasciata dal sangue della vittima”, ha osservato il direttore Francesco Sirano. L'effetto di un processo di combustione provocato dalla corrente di magma, cenere e gas arrivata dal Vesuvio.

ESCLUSIVA ANSA | Scoperta a Ercolano, ritrovato lo scheletro dell'ultimo fuggiasco https://t.co/GFGVvQqBSc pic.twitter.com/MjOtM5Hd3d

— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) 15 ottobre 2021

“Un ritrovamento da cui ci aspettiamo moltissimo”, ha detto il direttore Francesco Sirano, dal 2017 alla guida del Parco Archeologico patrimonio dell'Umanità. “Gli ultimi momenti qui furono istantanei, ma terribili – ha spiegato – Era l'una di notte, quando il flusso piroclastico esploso dal vulcano iniziato per la prima volta la cittadina con una temperatura di 300-400 gradi, anzi, secondo alcuni studi 500 -700 gradi. Una nube bollente che correva verso il mare ad una velocità di 100 chilometri all'ora ed era così densa da non avere ossigeno”. Una sorta di “inferno in terra”, quello descritto dal direttore, che in pochi travolse la parte più alta della città.

La sua fu una morte atroce. Forse era un soccorritore, un compagno dell'ufficiale di Plinio ritrovato negli anni '80 a una ventina di metri di distanza, sempre sulla spiaggia. Forse un militare al lavoro per allestire una lancia di salvataggio. Forse un uomo di vedetta in attesa delle navi di soccorso. Plinio il Giovane raccontò che le quadriremi armate dello zio ammiraglio e studioso di quell'evento catastrofico dovuto rinunciare all'ultimo all'operazione di approdo: la situazione era precipitata, irrecuperabile.

“Oppure uno dei fuggiaschi – continua ancora il direttore all'Ansa – che si era allontanato dal gruppo per raggiungere il mare sperando di riuscire a imbarcarsi su una delle lance di salvataggio, chissà forse l'ultimo e più sfortunato di un gruppo che era riuscito a prendere il largo”. Insomma le ipotesi sono tante e soltanto gli studi potranno svelare più dettagli. I resti saranno prelevati con speciali lame di metallo insieme con la roccia lavica nella quale sono incastrati. Sul posto sono stati analizzati già dei reperti che sembrano tessuti e metalli, forse una borsa con armi e monete che l'uomo aveva addosso o era possibile ritrovare mentre esplodeva l'”inferno in terra” del Vesuvio.

Giornalista professionista. Ha frequentato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l'agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

Sfoglia e leggi Il Riformista su PC, Tablet o Smartphone

Sfoglia, scarica e leggi l'edizione digitale del quotidiano (PDF) su PC, tablet o smartphone.

Il Riformista è una testata edita da Romeo Editore srl - PIVA 09250671212 e registrato presso il Tribunale di Napoli, n. 24 del 29 maggio 2019 - ISSN 2704-8039